Una mostra-omaggio al Pittore vicentino – Palazzo Chiericati – Vicenza
Vicenza rende omaggio al pittore Romano Lotto (Dueville, Vicenza, 1932) La mostra “Nel segno del paesaggio”, è allestita dal 30 aprile al 29 agosto 2021 negli spazi ipogei del Museo civico di Palazzo Chiericati. Si può visitare dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 17 ad ingresso gratuito (ultimo ingresso 16.30). Il sabato e la domenica l’accesso sarà possibile solo su prenotazione. La selezione esposta include alcuni lavori artistici, a partire dalla fine degli anni ’60 fino a quelli più recenti, alcuni dei quali inediti, dell’ultimo quinquennio.
L’artista vicentino, attraverso il tema del paesaggio, esprime la prorompente del naturalismo veneto presente negli ambienti e dei luoghi che lo hanno visto crescere artisticamente: dopo Vicenza, in cui ha avuto la sua formazione, Roma – dove, a partire dal 1972 ha tenuto la cattedra di discipline pittoriche presso licei artistici – e Venezia in cui continua a vivere e lavorare per lunghi periodi dell’anno. Pur ricercando il segno dell’astrazione rimane comunque legato indissolubilmente al paesaggismo veneto. Alcune esperienze accademiche e d’Oltralpe gli permettono di affinare il segno, che di luogo in luogo conserva elementi visuali, realisti, metafisici, in un continuo oscillare fra forma e informe, biomorfismo e rifuzione sintetico-visuale.
L’esposizione è curata da Giovanna Grossato e organizzata dall’assessorato alla cultura, VenetArt e Qu.Bi media.
Nato a Dueville, (Vicenza) nel 1932, Lotto negli anni ’50 si trasferì a Venezia, dove frequentò le lezioni di Giuseppe Santomaso, Esordì nel ’53 al Premio Marzotto. Nel 1962-63 è a Salisburgo, studente di Kokoschka alla Sommerakademie für Bildende Kunst, il corso accatemico estivo di pittura, dove peraltro verrà premiato. Fondamentale fu pure l’incontro con Emilio Vedova, che lo incoraggia a esplorare il linguaggio astratto e informale. Nel 1970 si trasferisce a Roma, dove insegna discipline pittoriche. La sua ricerca pittorica tra astrazione e materia approda a un ritorno al dialogo con la realtà, che si concretizza soprattutto in uno studio del paesaggio: il paesaggio lagunare, lontano dal paesaggismo classico di Canaletto, Bellotto o Guardi, o quello delle periferie romane di Scipione, Mafai ecc…, rese con grandi campiture materiche di colore, che ricordano le suggestioni della Scuola romana, di cui Lotto è un appassionato cultore.