Invito a Monte Berico il 18 febbraio – festa del Beato Angelico
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Il 29 dicembre nella diocesi di Vicenza e in tutte le diocesi è stato aperto l’Anno giubilare, «occasione per tutti di rinnovamento della vita e opportunità preziosa per fare spazio all’iniziativa di Dio e alla presenza di fratelli e sorelle», come ha scritto il vescovo Giuliano. «Sarà l’Anno Santo della Speranza: una speranza che non delude perché fondata nella certezza che Dio è all’opera nella storia e agisce continuamente per il bene di tutti. Solo chi spera compie scelte che contribuiscono a rendere l’uomo più umano e la casa comune più vivibile per tutti». Per i cattolici l’Anno Santo rappresenta un “tempo straordinario di grazia” dedicato alla riconciliazione e alla remissione di peccati.
Il 18 febbraio gli artisti vicentini sono invitati a vivere questo evento in comunione con migliaia di loro colleghi di tutto il mondo che si raduneranno a Roma. È stato scelto il Santuario di Monte Berico, basilica giubilare vicentina, per compiere un pellegrinaggio penitenziale (ore 17,30 dai Portici del “Cristo”) e la celebrazione eucaristica in canto e musica (ore 18,00).
Perché proprio il 18 febbraio? Quest’anno la memoria del Beato Angelico, loro patrono, celebrata in questo giorno, assumerà infatti un particolare rilievo. Non sarà soltanto il ricordo di quell’umile frate-mistico-pittore ad ispirare la ricorrenza, ma sarà il Giubileo degli Artisti: «un invito a confrontarsi con il proprio orizzonte più alto, che è lo Spirito». Che rapporto c’è tra l’esperienza dell’Anno santo e l’ispirazione artistica? «Per chi fa arte – tutte le Arti, in tutti i linguaggi e forme – il Giubileo è l’opportunità di dialogare con la sorgente limpida della Bellezza. L’arte, nel suo desiderio inesauribile del sublime, è sempre religiosa. E gli artisti, quando sono tali, anche se non esprimono una fede o ritengono di non averla, sono spesso produttori di opere “religiose”. L’arte infatti ha proprio la capacità di indagare, di cogliere il mistero, di incarnarlo, di renderlo accoglibile attraverso le forme, i suoni, i colori, le parole», ha scritto recentemente Micol Forti, direttrice delle Collezioni vaticane. Un artista è colui che spalanca gli occhi all’invisibile e all’”indicibile”, e da esso si nutre, partecipando alla grande opera creativa di Dio. Papa Paolo VI definiva gli artisti «poeti» e «profeti». Oggi per Papa Francesco sono quelli che guardano il mondo con gli occhi del bambino: con semplicità gioiosa, capacità di vedere oltre e più profondamente, afferrare il senso oltre la razionalità, aprirsi con stupore e timore al mistero.
Il Giubileo sarà un invito a riscoprire la missione dell’artista, uomo e donna di speranza: in un mondo afflitto dal dolore e dalla sofferenza, con le sue creazioni sa offrire immagini, parole, suoni, gesti, movimenti del corpo che sanno di Risurrezione, possibilità di una nuova vita, guarigione dalle ferite, dal dolore, dalle tragedie. E anche quando raccontasse la sofferenza, l’artista si fa carico anche dell’orizzonte della speranza, come trasfigurazione, come qualcosa che va ben oltre l’uomo. L’arte ha gli stessi modi e i tempi dell’esperienza religiosa: non è un boccone da ingoiare ma è sempre un prezioso cibo da assaporare, da gustare, senza fretta; è il grande segreto da custodire, la bellezza da indagare, lo sforzo inesauribile di un miglioramento di noi stessi e di ciò che ci circonda. E chiede amore, umiltà e dedizione. Questo invito è rivolto cordialmente a tutti operatori dell’arte, di tutte le arti, per condividere un momento di contemplazione camminando, guardando, ascoltando nel prezioso spazio del santuario berico, scrigno di fede e di bellezza.
info: artesacravicenza.org – 3297393249